Irma Paulon, sciamana urbana e cultrice della bellezza, decide ancora una volta di omaggiare attraverso la sua arte la meravigliosa città di Venezia e lo fa in un posto unico ed incantevole: l’Isola di San Servolo.

Non servono molte parole per descrivere le sensazioni che questo luogo immerso nelle acque salmastre della laguna riesce a dare. Basta solamente restare in silenzio ed ammirare la bellezza che regna sovrana, ascoltare il suono delle cicale , respirare profondamente ed assaporare i profumi che solo la natura sa regalare, osservare i colori del cielo, dell’acqua e del grande parco che sembrano giocare tra loro per regalare emozioni incomparabili. Il tempo si è fermato, lontano dal caos e vicino alla quiete.

L’arte di Irma trae energia ed ispirazione dalla natura e proprio qui, poco distante dal grande salotto di Piazza San Marco, le sue opere si possono sentire a casa.

Il fiore della rosa tanto amato dall’artista, emblema di perfezione, amore e bellezza, dialoga con la vegetazione circostante, i riflessi e le trasparenze fluttuano nell’aria cullati dalla brezza marina richiamando attraverso la loro fluidità ciò che circonda l’isola: l’acqua. Acqua, aria, fuoco, terra. Irma fonde i quattro elementi sprigionando l’energia racchiusa in loro, ma non solo. Il groviglio metallico da cui fuoriescono finalmente libere due rose rosse invitano lo spettatore alla meditazione ed alla conoscenza di sé stesso, ma richiama anche la difficile storia dell’Isola di San Servolo, riuscita a liberarsi da un passato aggrovigliato e divenuta luogo in cui bellezza e arte regnano sovrane.